lunedì 5 dicembre 2011

UNA PURA FORMALITA' - 6 DICEMBRE IN BIBLIOTECA


Anche quest'anno sono ospite della rassegna della Biblioteca Passerini-Landi "Un film da raccontare". Domani 6 dicembre alle ore 16 in Saletta Balsamo.
Stavolta ho scelto un film... che forse ho visto solo io, ma che ritengo personalmente un capolavoro.
La sceneggiatura che avrei voluto scrivere. Un film onirico, metafisico, di grande spessore umano e psicologico.
Un non luogo, una straniante stazione di polizia in non si sa quale città o nazione, e i protagonisti, quasi sempre in scena: lo scrittore Onoff ( il grandissimo Gérard Dépardieu),  in crisi creativa da anni, che vive in un antico casale (il Casale della Corona) perso in un bosco, lontano dal mondo, accusato di un omicidio ( ma il cadavere non si trova) e il commissario senza nome (un incredibile  e sempre luciferino Roman Polanski in versione attoriale). Sergio Rubini, che interpreta un appuntato, scrive in continuazione un verbale che forse nessuno leggera mai.
E dal tetto della stazione piove, piove, piove...in una notta infinita e angosciante... mentre Onoff insegue i ricordi del giorno prima senza riuscirci, giocando a scacchi con il commissario che,  ironia della sorte, ha letto tutti i suoi libri. E glieli cita in continuazione.
Un climax kafkiano che porta ad un finale a sorpresa, metafisico a angosciante.
Ma chi è davvero Onoff? Come si chiama davvero? E cosa ha fatto?

Depardieu e Polanski ( giganteschi, nella loro interpretazione!)  come Raskolnikov e Porfirii in Delitto e Castigo.
Ma c'è molto di più. Un uomo che si è smarrito... e si ritroverà. Ma DOVE? In quale dimensione?



e chi ha scritto veramente  il suo capolavoro, proprio quando aveva rinunciato a scrivere?



E perché non vuole ricordare? Perché scappa dal mondo...
Ma soprattutto: CHI HA UCCISO?

Un giallo in cui c'è l'assassino ma non la vittima. O forse sono la stessa persona..

E se il morto fosse proprio Onoff!!!

Che sia proprio questo il limbo?  Il Confine. Il luogo dove invece di bere le acque del Lete si bevono quella della Memoria. E la Memoria è Morte o Vita? O forse è solo il ritratto della nostra anima dove convivono accusatori e accusati, o semplici testimoni...

Venitemi a sentire, se volete.

Bellissima la colonna sonora di Morricone, testo di Tornatore, cantata dallo stesso Depardieu.


“Ricordare, ricordare è come un po' morire. Tu adesso lo sai, perché tutto ritorna anche se non vuoi! E scordare, e scordare è più difficile. Ora sai che è più difficile, se vuoi ricominciare. Ricordare, ricordare è come un tuffo in fondo al mare. Ricordare, ricordare quel che c'è da cancellare. E scordare, e scordare... è che perdi cose care. E scordare, e scordare... finiranno gioie rare.



Alcune parole di Onoff, che mi hanno colpito particolarmente ( e chissà perché...)

“sono condannato a scrivere.... perchè quando scrivo è come se bevessi" ...” (Idem)

“si scrive perché non si sa fare altro” ( beh, io non sono sicura di saper fare nemmeno quello ma ci provo)

“Non bisognerebbe mai incontrare i propri miti. Visti da vicino ti accorgi che hanno i foruncoli.Rischi di scoprire che le grandi opere che ti hanno fatto sognare tanto le hanno pensate stando seduti sul cesso, aspettando una scarica di diarrea!"  ( gli scrittori possono essere molto deludenti, me compresa...ammesso che possa definirmi tale)

“Due rette parallele non si incontrano mai. Tuttavia, è possibile immaginare l'esistenza di un punto così lontano nello spazio, ma così lontano nell'infinito, da poter credere e ammettere che le due rette vi si incontrino. Ecco! Chiameremo quel punto, PUNTO IMPROPRIO.” ( questa non è una definizione matematica, ma una vera e propria poesia...)

Grandissimi i doppiatori: Corrado Pani ( Depardieu) e Gullotta che (Polanski).



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