mercoledì 12 settembre 2012

Ricomincio...dal Biffulus (domenica 16 settembre)

Carissimi giusynauti,
dopo un periodo un po' difficile, di luna di notte...da dove posso ricominciare?
Ma è chiaro: da un luogo magico, speciale..

Scrivevo anni fa, in modo ingenuo e un po' sgangherato ;), ma spontaneo:

"Il Biffulus è più di un ristorante. E’ un posto strano dove sono stata solo di notte. 
L’esterno è sempre stato circondato dalla nebbia, non ricordo nemmeno l’insegna.
 Forse si entra da un piccolo atrio all’aperto, forse no. 
L’interno all’inizio è simile ad una casa, una serie di camere, in una c’è un letto e un divano con panni da lavare, poi una specie di cucina con una tavola. 
Il "Biffo", che è il padrone, e forse il cuoco, non si vede mai. E quando si vede sembra che sia un personaggio teatrale o addirittura un burattino od una maschera. 
Non parla quasi e ha delle movenze mimiche che ricordano Bernardo, il servo muto di Zorro. Eppure parlare con lui non crea il minimo imbarazzo. 
Non appena comunicatogli il numero di ospiti lui sparisce e appare ogni volta come in una magia, quasi dal nulla.
Ma è la sala che incanta. Tutta in mattoncini,con i soffitti altissimi, sembra risalire al medioevo o comunque a un’epoca lontana. 
Il camino emana una luce talmente forte che sembra offuscare la vista e impedisce di guardare tutto attorno con nitidezza, e questo sembra voluto. 
Due tavoli lunghissimi si snodano nel grande salone. 
Alla parete antiche maschere africane, un violino, oggetti strani. 
L'uccellino di un orologio a cucù esce ogni ora bofonchiando parole incomprensibili. 
E non c'è nessun tipo di elettricità. Solo candele e candele. 
Un lampadario spento (!) ricorda quello dei film di Robin Hood, che sembra debba apparire da un momento all’altro, saltandovi su e volteggiando per aria.
Sul soppalco, raggiungibile con una scaletta che si vede a stento, ci sono un pianoforte e due chitarre... senza corde
Nessuno mette legna sul fuoco, dev’essere l’ospite a farlo. 
Sembra di essere soli in un’antichissima casa abbandonata e persi in una dimensione diversa.
Il Biffo, l'uomo silenzioso che porta le vivande e scappa furtivo, fa anche il traghettatore sul Po, ma è talmente strano che sembra che ti traghetti anche l’anima in un limbo dove nessuno è più se stesso ma qualcos’altro."

Al Biffulus sono stata solo con le persone a cui voglio più bene. 


Proprio da qui riparto, con un piccolo avvenimento, una mini rassegna letteraria all'aperto, sul suggestivo argine del Po,  in cui sarò accompagnata da alcuni miei amici Volatori e in cui forse proporrò anche qualcosa di solo mio.
Ecco la locandina:



Domenica 16 settembre, dalle 10 alle...non so ;), finché c'è luce e vino rosso da bere!

1 commento:

  1. Bel racconto di una Piacenza da amare e da odiare.
    Il resto si vedrà!...
    O.K.

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